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È del tutto normale per chi aspetta un figlio porsi delle domande sul cibo consentito durante il periodo della gestazione. Per quanto riguarda il pesce in gravidanza, spesso questo alimento viene consigliato nella dieta in quanto fonte di Omega-3 e altre sostanze che apportano benefici a mamma e bimbo.

Tuttavia, è opportuno prestare attenzione alle quantità e ad alcuni tipi di pesce poiché esiste il rischio di contaminazione da mercurio, nonché la possibilità di contrarre pericolosi batteri, virus e parassiti in caso di consumo di pesce crudo.

Andiamo dunque a scoprire in che modo è sicuro mangiare il pesce in gravidanza, come prepararlo e quali pesci prediligere per una dieta sana ed equilibrata durante il delicato momento della gestazione.

Si può mangiare il pesce in gravidanza?

La risposta a questa domanda è sì, il pesce in gravidanza dovrebbe essere incluso nell’alimentazione per via dei tanti effetti positivi che apporta a mamma e feto, primo fra tutti la presenza di vitamine (soprattutto la D) e di acidi grassi Omega-3.

Tuttavia, non tutti i pesci possono essere mangiati durante la gestazione: alcuni vanno preferiti ad altri e più avanti vedremo perché.

Perché il pesce è importante in gravidanza

Come abbiamo accennato, il pesce contiene vitamina D e acidi grassi Omega-3, molto importanti per il corretto sviluppo fetale: uno studio dell’EFSA (European Food Safety Authority) ha addirittura evidenziato la correlazione fra un adeguato apporto di Omega-3 in gravidanza e un migliore sviluppo cognitivo e motorio nei bambini, studio supportato anche dall’American Journal of Clinical Nutrition che in un articolo sottolinea l’importanza degli acidi grassi Omega-3 (nello specifico DHA e EPA) nella crescita armonica di cervello e retina del bimbo.

I principali benefici derivanti dal pesce in gravidanza, infatti, includono:

  • sviluppo del cervello e degli occhi del feto: come già sottolineato, il DHA gioca un ruolo primario nel corretto funzionamento di cervello e retina del bambino;
  • riduzione del rischio di parto pretermine: l’integrazione con Omega-3 è stata associata a una minore probabilità di nascite premature prima delle 37 settimane di gestazione;
  • supporto alla salute mentale della madre: alcuni studi illustrati nel Journal of Affective Disorders suggeriscono che gli Omega-3 possano aiutare a diminuire le chances di andare incontro a depressione post-partum. Questo è particolarmente rilevante poiché la gravidanza e il puerperio sono fasi critiche per il benessere psicologico delle donne;
  • benefici cardiovascolari: gli Omega-3 aiutano a mantenere un buon equilibrio dei lipidi nel sangue e possono ridurre la possibilità di infiammazioni, migliorando la salute cardiovascolare della mamma, cruciale durante la gravidanza;
  • sviluppo del sistema immunitario del feto: il DHA è coinvolto anche nel supporto allo sviluppo del sistema immunitario del bambino, contribuendo così a ridurre la possibilità di allergie e infezioni durante l’infanzia.

Pesci da preferire e pesci da evitare

Nonostante sia assodato che il pesce in gravidanza possa avere diverse conseguenze positive su mamma e bambino nel pancione, è altrettanto vero che non tutti i pesci sono uguali quando si tratta di gestazione.

Alcuni prodotti ittici, infatti, possono contenere livelli elevati di mercurio, un metallo pesante che, se ingerito in quantità eccessive, può risultare nocivo sia per la gestante che per il feto.

Ecco una panoramica dei pesci da preferire in gravidanza:

  • salmone: ricco di Omega-3 e vitamina D;
  • sardine: rappresentano una buona fonte di calcio e Omega-3;
  • trota: ha un eccellente contenuto di proteine e vitamine;
  • aringhe: sono altamente nutritive e anch’esse piene di Omega-3.

Per quanto riguarda i pesci da evitare in gravidanza, ecco un elenco di quelli che contengono più mercurio e dunque sono potenzialmente nocivi:

  • pesce spada;
  • squalo;
  • tonno rosso;
  • maccarello reale, esemplare della famiglia degli sgombri.

Come preparare il pesce in modo sicuro

La sicurezza alimentare è sempre importante, ma durante la gestazione diventa fondamentale, sia per la donna incinta che per il bambino.

Dopo aver ampiamente illustrato i benefici del pesce in gravidanza e specificato quali preferire e quali evitare, andiamo ora a vedere alcuni utili consigli sulla preparazione sicura, in modo tale da garantire serenità e zero rischi.

La preparazione del pesce in gravidanza dovrebbe prevedere:

  • una cottura adeguata: assicuratevi che il pesce sia ben cotto. Quello crudo o poco cotto può contenere agenti patogenipericolosi come la Listeria o l’Anisakis;
  • una conservazione corretta: conservate il pesce in frigorifero e consumatelo entro due giorni dall’acquisto. Se non intendete farlo subito, il consiglio è di congelarlo;
  • di evitare il pesce crudo: sushi e sashimi, così come i molluschi crudi, devono essere evitati. Anche i prodotti affumicati e refrigerati possono contenere batteri e non dovrebbero essere mangiati in gravidanza, a meno che non siano stati accuratamente cotti;
  • un’attenzione particolare alle salse: evitate salse a base di uova crude (come la maionese fatta in casa) con il pesce, a meno che le uova non siano state pastorizzate.

Fonti

  • EFSA (European Food Safety Authority) – Omega-3 e salute prenatale.
  • FDA (Food and Drug Administration) – Linee guida sul consumo di pesce in gravidanza.
  • ISS (Istituto Superiore di Sanità) – Consigli per una gravidanza sicura.
  • American Journal of Clinical Nutrition.
  • Journal of Affective Disorders.

Le informazioni pubblicate in questo articolo non si sostituiscono al parere del medico. Ti invitiamo a consultarlo in caso di dubbi o necessità.