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medico effettua il vaccino con la siringa ad un bambino
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In Italia, quasi una persona su quattro (cioè il 20% della popolazione) pensa che i vaccini non siano sicuri: una percentuale alta, ma non troppo se paragonata a quella registrata in Francia, dove si arriva al 41%, la più alta tra i Paesi dell’Unione europea. Paure e timori che hanno delle ripercussioni sulla salute. In base ai dati presentati dal Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie, dal 2000 al 2009 quasi 5 milioni di bambini europei sotto i 2 anni non sono stati vaccinati contro il morbillo, la parotite e la rosolia. La conseguenza? Un picco di episodi di morbillo tra gli adulti, con il 25% dei casi registrati tra il 2014 e il 2016 che ha colpito gli over 30.
Il tema è di quelli scottanti: c’è chi è favorevole alle vaccinazioni “senza se e senza ma” e altri che, invece di vederli come un’occasione per evitare di prendere alcune malattie, considerano i vaccini una sorta di pericolosa imposizione. Ad ogni modo, con l’approvazione dei nuovi Livelli essenziali di assistenza (Lea), l’offerta per i bambini è sempre più ampia. Ne parliamo con Alberto Villani, presidente nazionale della Società italiana di pediatria (Sip).

Prof. Alberto Villani

Prof. Alberto Villani

    Professor Villani, secondo recenti stime, sui vaccini c'è ancora molto scetticismo. Secondo lei, da dove nascono questi dubbi?

    “Negli ultimi anni, per fortuna la situazione è un po' migliorata. Le perplessità nascono dalla mancata unione tra le diverse componenti della società civile, vale a dire medici, mass media, magistrati, ministero e così via. I mezzi di comunicazione di massa hanno fatto molti progressi, ad esempio hanno capito come distinguere chi è un vero esperto in questa materia da chi invece non lo è. Prendiamo poi i magistrati, che si sono resi conto che alcune sentenze erano giuridicamente valide, ma non lo erano scientificamente. Tutto questo dovrebbe convincere le persone di questa opportunità”.

    Con i recenti Lea, nuovi vaccini entrano nel Piano vaccinale nazionale, ad esempio quello contro il rotavirus o l'anti Hpv per i maschi adolescenti. Come giudica questa novità?

    “Sotto l'anno di età, il rotavirus è una delle principali cause di ospedalizzazione e occasionalmente può dare qualche problema più serio. L'inserimento del vaccino comporterà un maggior risparmio in termini di salute per i bambini. Finalmente arriva anche l'anti Hpv per i maschi. Somministrarlo solo alle ragazze, quindi a metà della popolazione a rischio, non era sufficiente. Inoltre, presto arriverà un nuovo vaccino ancora più efficace”.

    A proposito: ma i vaccini sono sicuri? Le mamme possono davvero stare tranquille?

    “Da 15-20 anni non ci sono segnalazioni di danni provocati dai vaccini. Quelli precedenti riguardavano l'antipolio che, in passato, aveva comportato qualche problema. Ora non ci sono più danni provocati dalle vaccinazioni e non ce ne saranno in futuro perché sono sempre più sicuri”.

    Eppure, quel famoso studio di Wakefield che aveva ipotizzato un collegamento tra autismo e vaccino contro morbillo, parotite e rosolia ha fatto terrorizzare mezzo mondo, anche se è stato smentito in maniera categorica...

    “Una delle pochissime certezze che abbiamo è che non esiste un legame tra questa vaccinazione e l'autismo. A causa di quello studio, sono state fatte tantissime ricerche per cercare di scoprire quale fosse la verità. E alla fine è stato accertato che non c'è alcun nesso”.

    In diverse zone italiane, alcune malattie esantematiche che si pensava fossero praticamente debellate sono tornate a fare capolino. Un esempio è il morbillo. Quali possono essere le complicanze di questa malattia?

    “Il morbillo è molto più serio di quello che generalmente si pensa. Una persona su 1.000 va incontro ad encefalite (un'infiammazione del cervello molto grave, ndr) e in un caso su 10mila le conseguenze possono essere serissime, anche mortali. Esistono anche complicanze respiratorie importanti. Quindi va evitato assolutamente e il vaccino è indispensabile”.

    Qual è la sua idea a proposito dell'obbligatorietà dei vaccini per iscriversi al nido?

    “Con i nuovi Lea il problema è superato. Quello che è compreso nel 'Calendario per la vita' va fatto, nell'interesse della popolazione. Poi la politica deve fare il resto”.

    Il 2016 è stato l'anno dell'allarme per i tanti casi di meningite. La conseguenza è stato un boom di vaccinazioni. Facciamo un po' di chiarezza su questa patologia...

    “Il meningococco è pericolosissimo perché fulminante. In un caso su 3 può condurre alla morte, mentre 3 persone su 10 sopravvivono riportando danni. Non ci sono sintomi che mettono in preallarme. Quando si presentano, la malattia è già parecchio avanzata. Infatti si giunge in ospedale in genere dopo 16-18 ore. I vaccini importanti sono quello contro il meningococco B e il quadrivalente contro i ceppi A, C, W e Y”.

    Prima di sottoporre un bambino alla vaccinazione, un genitore può richiedere al medico degli esami per verificare il suo stato di salute?

    “Questa è una delle tante bufale messe in giro dai gruppi contrari ai vaccini. Gli esami pre vaccinali vengono richiesti solo per 'spillare' soldi in più a tanti genitori”.