Skip to main content
search
Bambina che tossisce
iMamma - L'app per i genitori
iMamma
L'app per i genitori

In questo ultimo – si spera – scorcio di inverno, la tosse è un’evenienza comunissima tra i bambini, in modo particolare quelli che già frequentano la scuola. E, a sentire i pediatri, è una delle cause principali per cui le mamme si rivolgono a loro, affollando gli ambulatori. Perché la tosse è fastidiosa e, se è molto insistente, può impedire anche attività normalissime, come mangiare o dormire. “Ma se non ci sono altri sintomi, la tosse da sola non deve allarmare. E, nella maggior parte dei casi, il ricorso agli antibiotici è del tutto inutile”, dice Alfio Pennisi, consigliere dell’Associazione italiana pneumologi ospedalieri (Aipo), consigliere dell’Ordine dei Medici di Catania e responsabile dell’Unità funzionale di Malattie dell’apparato respiratorio della casa di cura “Musumeci-Gecas” di Catania.

Dr. Alfio Pennisi

Dr. Alfio Pennisi

    Dottore Pennisi, cos'è la tosse?

    “È sempre un sintomo che nasconde una patologia, dalla più semplice alla più complessa. Può quindi essere spia di un'affezione alle alte vie respiratorie, ma anche della polmonite. Si definisce tosse acuta quella che può durare anche 4 settimane. Se invece va oltre, diventa cronica. La tosse può essere stizzosa o grassa e bisogna valutare gli altri sintomi. Se non ce ne sono, non ci si deve preoccupare. Però se permane oltre due settimane è meglio rivolgersi al pediatra. Se invece compare solo di notte, è consigliabile consultarlo prima perché potrebbe essere sintomo di reflusso gastroesofageo”.

    Ci faccia capire meglio. Esiste un legame tra la tosse e il reflusso gastroesofageo anche nei bambini?

    “Oltre il 50 per cento dei casi di tosse cronica è causato da questo disturbo. La tosse è un atto riflesso dovuto ad una forma espulsiva per l'inalazione di sostanze irritanti che arrivano dall'esterno o dall'interno, come nel caso del reflusso. Se c'è una risalita di acido o di vapori dall'esofago, si innesca un processo irritativo che provoca la tosse. Se c'è espettorato, spesso si tratta di succhi gastrici”.

    Quali sono le indicazioni sull'uso dei fluidificanti, ad esempio i classici sciroppi?

    “Fino a 8-9 anni i bambini non hanno il riflesso dell'espettorazione. Difficilmente lo sanno fare. Noi raccomandiamo di non usare fluidificanti perché peggiorano la situazione, provocando più tosse perché sciolgono il muco. Fino ai 2 anni, gli unici fluidificanti da utilizzare sono quelli per le alte vie respiratorie e vanno somministrati dal naso. Fanno eccezione ovviamente casi di particolari patologie a carico dell'apparato respiratorio, come l'asma o la fibrosi cistica”.

    Eppure il ricorso all'aerosol con farmaci a base di cortisone è piuttosto frequente...

    “Non esistono studi scientifici che dimostrano che alcuni farmaci, come gli antimuscarinici o i broncodilatatori, sono efficaci nei bambini. La loro prescrizione rientra per lo più in una cultura pediatrica che difficilmente riusciremo a scardinare”.

    Parliamo di antibiotici: quando sono davvero indispensabili?

    “Oggi il sistema immunitario è sempre più depresso. Non è solo colpa dell'inquinamento o dello scarso allattamento al seno dei neonati, ma soprattutto dell'abuso di antibiotici. C'è una resistenza altissima. Vengono dati anche per un colpo di tosse e, molto spesso, sono prescritti più per far stare tranquille le mamme, che non per una reale necessità. L'antibiotico va dato solo in caso di malattie di origine batterica. La tosse richiede sedativi, antinfiammatori o antistaminici. Questi ultimi vanno somministrati solo in caso di tosse di origine allergica, mentre per la tosse 'normale' sono inefficaci. Eppure ancora vengono prescritti”.

    Cosa fare dunque in caso di tosse?

    “Ok all'acido ialuronico e alle soluzioni isotoniche e ipertoniche per le alte vie aeree respiratorie. Ma la cosa migliore da fare è la prevenzione. Se il bambino è sofferente e inizia a stare male, meglio tenerlo a casa per 2-3 giorni. Sono forme virali per le quali gli antibiotici non servono a nulla”.