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Bambino in vacanza in braccio alla mamma
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Si avvicina Ferragosto. Molte di noi forse già sono in vacanza, altre si apprestano a partire. Qualunque sia la meta prescelta non bisogna dimenticare alcune precauzioni particolari per i bambini, soprattutto per i neonati oppure per quelli con una malattia cronica. Farmaci da mettere in valigia, come comportarsi sotto al sole, puntute di insetti e meduse: ecco un vademecum per vacanze sicure creato insieme al pediatra Giuseppe Montalbano.

Dr. Giuseppe Montalbano

Dr. Giuseppe Montalbano

    Dottore Montalbano, quali suggerimenti dare alle mamme per partire serenamente con i bimbi?

    “Innanzitutto bisogna considerare il luogo scelto per le vacanze. Si va all’estero? In Europa, in Paesi occidentali oppure orientali? È evidente che le precauzioni cambiano totalmente. In ogni caso occorre informarsi sulla necessità di effettuare vaccinazioni preventive nei confronti di malattie infettive che nei Paesi da visitare sono endemiche, mentre da noi sono rare. Preferite il mare o la montagna? Anche qui la scelta impone accorgimenti diversi. Al mare bisognerà proteggersi dal sole, ma anche in montagna il sole non è innocuo, anche se evidentemente l’abbigliamento sarà differente! In ogni caso, bisogna non stravolgere completamente i ritmi circadiani del bambino, altrimenti il ritorno alla vita di ogni giorno sarà più lungo e difficile. Considerare sempre di rispettare le abitudini alimentari del piccolo: ad un lattante non si può cambiare l’alimentazione, così pure ad un bambino poco più grande non possiamo modificare improvvisamente il regime alimentare, passando ad esempio dal filetto di vitellina alla carne di montone!”.

    Piccola borsa da medico in valigia: cosa portare con sé?

    “Tranne che non si vada in un posto sperduto, perché in questo caso occorre portarsi una valigia da medico e non una piccola borsa, in effetti i farmaci da portare non dovrebbero essere molti. Un antipiretico, possibilmente in confezioni che non risentano molto del caldo o del freddo eccessivi: oggi esistono formulazioni in polvere o granuli orosolubili, si sciolgono in bocca, e sono facili da trasportare e da somministrare. Per i lattanti sotto i tre mesi circa, in caso di febbre, occorre sempre consultare un medico, considerata la fragilità immunitaria del soggetto. Da portare poi un antidiarroico: sia i classici ‘fermenti lattici’, oggi chiamati più correttamente prebiotici o probiotici, che un astringente intestinale, che serve per ridurre le scariche diarroiche e quindi evitare la disidratazione; un antibiotico ad ampio spettro, da somministrare solo se necessario e, possibilmente, dopo avere consultato, magari telefonicamente, il proprio pediatra; una confezione di cortisone, sia per via orale che in pomata, specialmente se c’è un soggetto asmatico o comunque allergico, ma anche da usare in caso di reazioni allergiche dopo punture di insetti o di allergie alimentari; gocce otologiche in caso di mal d’orecchio, con l’accorgimento di non usarle se dall’orecchio si ha fuoriuscita di sangue. Da non dimenticare le pomate per la protezione dai raggi UVA e qualche prodotto disinfettante per le piccole ferite. Altri farmaci specifici vanno portati se, ovviamente, se si è affetti da patologie croniche già in trattamento”.

    Quali precauzioni per i neonati in viaggio?

    “I neonati sono per definizione ‘immunodeficienti, dal latino ‘deficere’ che vuol dire mancare, essere insufficiente, per cui occorre sempre prudenza sia nell’esporli troppo al caldo, ma anche al freddo dell’aria condizionata, specialmente se il passaggio dal caldo al freddo è repentino. Occorre sempre mettere un cappellino in testa. Ricordarsi che anche sotto l’ombrellone i raggi solari passano ed il lattantino può subire gravi conseguenze se tenuto troppo tempo sotto l’ombrellone, pensando che lì sia al riparo dal sole. Se il bambino è allattato con latte adattato (chiamato comunemente latte artificiale) è bene non cambiare il tipo di acqua con cui si diluisce la polvere di latte: talvolta anche piccole differenze, non parliamo poi di igienicità dell’acqua, possono arrecare disturbi al piccolino. Ultimo consiglio: rispettare le abitudini giornaliere del lattante, sia per l’alimentazione che per il sonno: più saranno simili a quelle routinarie e più il lattante non subirà ‘traumi esistenziali’!”.

    E per i piccoli che soffrono di una malattia cronica?

    “Per il bambino con patologia cronica è superfluo raccomandare la prosecuzione della terapia cronica e continuare a tenere le stesse precauzioni che si tengono normalmente: il bambino diabetico dovrà sempre stare attento all’alimentazione, ad eventuali sforzi non abitudinari, così pure il bambino cardiopatico dovrà mantenere atteggiamenti prudenziali, per esempio al mare o in montagna, considerando l’altitudine e lo sforzo maggiore”.

    Api, vespe, meduse: brutti incontri in vacanza. Come intervenire?

    “Le vespe sono più aggressive rispetto alle api e, inoltre, avendo un pungiglione liscio, sono capaci di pungere più volte. Le api, invece, hanno un pungiglione seghettato, per cui, quando pungono, resta conficcato nella cute e, se pressato, continua ad iniettare il veleno in esso contenuto, per cui va tolto con delicatezza. Dove si viene punti, immediatamente si forma un gonfiore dolente: non bisogna massaggiare perché il movimento facilita la diffusione del veleno, invece occorre mettere del ghiaccio o, comunque, qualcosa di freddo, in quanto il freddo provoca una vasocostrizione e, quindi, il veleno si diffonde con più difficoltà. Utili pomate al cortisone e antistaminici per via orale o anche cortisonici se il gonfiore supera gli 8–10 cm. Se il soggetto che viene punto è notoriamente allergico con anamnesi positiva per shock anafilattico, è assolutamente necessario che abbia sempre con sé l’adrenalina in siringa predosata, con meccanismo di inoculazione a scatto, per cui basta appoggiarla sulla cute e premere e l’ago entra nel sottocutaneo e rilascia la dose di adrenalina. Per quanto riguarda l’abbraccio non gradito di una medusa, occorre dire che i filamenti di questi aggraziati abitanti marini contengono tossine che, a contatto con la cute dell’uomo, provocano intenso dolore, bruciore, gonfiore e, subito dopo, insopportabile prurito; grattarsi freneticamente ed istintivamente non fa altro che peggiorare la situazione. Scarsissimo o nullo effetto hanno le applicazioni di ammoniaca, alcol, aceto o succo di limone; discreta efficacia le pomate al cortisone, ma il loro assorbimento è piuttosto lento e, spesso, già le tossine sono state più veloci nel penetrare gli strati più profondi della cute. Utilissimo ed efficacissimo risulta invece l’applicazione quanto più rapida possibile di un gel astringente al cloruro di alluminio, prodotto molto raccomandato dai dermatologi, che ha una rapidissima azione antiprurito e blocca la diffusione delle tossine”.

    Come tenere sotto controllo le ansie dei genitori quando si è fuori casa?

    “Ricordando ai genitori che è molto più pericoloso tenere i figli in macchina senza le cinture allacciate o, peggio, senza metterli negli appositi seggiolini omologati per età, piuttosto che pensare ad ipotetici malanni. Tuttavia, tenere sempre gli occhi ben aperti ed avere a portata di mano un rimedio efficace, rappresentano i due ingredienti più semplici per godersi una meritata vacanza”.