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Le ecografie sono esami molto importanti quando si aspetta un bambino. Ciascuna di quelle che si fanno durante le 40 settimane ha uno scopo definito: datare con precisione la gravidanza, accertare che l’impianto sia avvenuto correttamente nella sede giusta, verificare la quantità di liquido amniotico, controllare la crescita del feto e molto altro ancora. In tal senso, l’ecografia morfologica (detta anche ecografia strutturale o ecografia di screening del secondo trimestre) è davvero fondamentale. Qui vogliamo approfondire bene questo argomento, con tutto ciò che una futura mamma deve sapere.
Cos’è e cosa si vede con l’ecografia morfologica
Prima di tutto diamo una piccola definizione di ecografia. È una tecnica che, mediante gli ultrasuoni (onde sonore ad alta frequenza che attraversano i tessuti), consente di vedere gli organi. In gravidanza, quando gli ultrasuoni arrivano al bambino, producono degli echi che vengono trasformati in immagini. Quelle che ci fanno emozionare tanto guardando il monitor del ginecologo! La procedura è assolutamente innocua, sia per la mamma che per il bimbo: gli ultrasuoni infatti non comportano alcun rischio.
Il nome ecografia morfologica già dice parecchio su cosa sia e a cosa serve. Il suo obiettivo è quello di studiare la morfologia del bambino, cioè – molto banalmente – com’è fatto. L’esame prevede la misurazione standard di una serie di strutture che danno informazioni sulla crescita e lo studio di tutti gli apparati esplorabili al quinto mese di gravidanza. La maggior parte degli organi si è già formata dal primo trimestre, ma l’aumento di volume e la loro funzione rendono l’osservazione più precisa e dettagliata nel secondo trimestre.
Le misure di alcune parti del corpo del bambino vengono confrontate con curve di riferimento per valutare se effettivamente le dimensioni corrispondono a quelle attese per l’epoca gestazionale. Inoltre, la morfologica è impiegata anche per la diagnosi di varie malformazioni fetali. Stando all’analisi di dati italiani, il 32% delle anomalie congenite viene identificato nel secondo e nel terzo trimestre. Altre dopo, a volte dopo il parto.
Cosa si vede con l’ecografia morfologica?
- Testa (misura della circonferenza cranica, diametro del cervelletto, visualizzazione delle orbite e del labbro superiore etc.).
- Colonna vertebrale.
- Torace (visualizzazione dei polmoni, scansione delle 4 camere cardiache etc.).
- 3 vasi (valutazione dell’arteria polmonare, dell’aorta ascendente e della vena cava superiore).
- Addome (circonferenza addominale, visualizzazione dello stomaco, dei reni, della vescica, profilo della parete addominale superiore etc.).
- Arti (visualizzazione delle ossa lunghe dei 4 arti, presenza/assenza di mani e piedi, misura della lunghezza del femore etc.).
- Liquido amniotico (quantità).
- Placenta (localizzazione).
La morfologica serve anche a calcolare le settimane di gravidanza e, di conseguenza, la data presunta parto. Inoltre, spesso è il momento in cui si scopre con maggiore chiarezza (quasi con sicurezza) il sesso del nascituro.
Morfologica 3D e 4D
Inevitabilmente, come in qualunque altro settore, la tecnologia continua ad evolversi anche in medicina con passi in avanti che, fino ad una manciata di anni fa, erano impensabili. Nell’ambito delle ecografie, ad esempio, i macchinari sono sempre più all’avanguardia e le immagini più dettagliate.
Oggi esiste la possibilità di sottoporsi anche alla morfologica 3D o 4D. Qual è la differenza? Le immagini. Quelle di un’ecografia tradizionale sono a sezione trasversale piatta e bidimensionale. Col 3D invece vengono analizzate in 3 dimensioni, dando una rappresentazione estremamente realistica. Il top è l’ecografia in 4D, in cui la quarta dimensione è il tempo. Le immagini tridimensionali sono in movimento e “live”, quindi si ha la possibilità di vedere cosa fa il bambino in quel preciso istante: sbadiglia? Si succhia il pollice? Dorme?
La morfologica 3D e 4D ha un impatto emotivo ancora più forte di quella 2D perché consente di vedere nei particolari la forma del viso, il nasino, le manine del piccolo in arrivo. È quasi… in carne e ossa. Inoltre, il vantaggio delle ecografie tridimensionali è che consentono una visione più approfondita e uno studio ancora più attento degli apparati del bebè. L’aspetto negativo invece è il costo, non proprio alla portata di tutti.
A quante settimane si fa la morfologica?
Il ministero della Salute raccomanda di eseguire l’ecografia morfologica tra la 19esima e la 21esima settimana di gravidanza. Ovviamente una in più o in meno non cambia radicalmente le cose, però questo è l’arco temporale in cui l’esame è gratuito. Se viene fatta prima o dopo oppure privatamente è a pagamento.
Perché l’ecografia morfologica si fa al quinto mese di gravidanza? Perché in quest’epoca gestazionale, le proporzioni del feto, i suoi movimenti e la quantità di liquido amniotico sono ottimali per poter visualizzare molte parti fetali, per valutare l’anatomia del bambino e il suo sviluppo, per verificare la presenza di alcune malformazioni (attenzione: solo alcune, non tutte purtroppo). Tra queste potrebbero esserci difetti del tubo neurale (ad esempio la spina bifida), cardiopatie congenite, difetti scheletrici, malformazioni renali, problemi cerebrali.
Talvolta, a 15-17 settimane il ginecologo potrebbe suggerire di effettuare un’ecografia in più, la pre-morfologica, per cominciare ad indagare alcuni aspetti da approfondire successivamente con la morfologica. Può capitare per esempio in caso di precedenti gravidanze a rischio o con diagnosi di difetti congeniti, patologie genetiche familiari o se la mamma deve prendere dei farmaci.
Come si fa l’ecografia morfologica?
Dal punto di vista della sua esecuzione, la morfologica non è diversa dalle altre ecografie che si fanno in dolce attesa, ad eccezione delle prime che sono transvaginali, cioè con l’inserimento della sonda nella vagina. L’addome della mamma viene cosparso di un gel che ha il compito di far scivolare la sonda sul pancione, ma anche di agevolare la propagazione delle onde sonore in direzione dei tessuti.
Essendo più approfondito rispetto alle altre ecografie in gravidanza, l’esame dura un po’ di più, circa 30-40 minuti. Il tempo però può variare. Per esempio, potrebbe volercene di più se il bimbo dorme oppure se è in una posizione non adeguata a prendere le misure o ad osservare nel migliore dei modi i suoi organi. Quindi, ci vuole un pizzico di pazienza.
Cosa mangiare prima dell’ecografia morfologica e come prepararsi
A differenza di altri tipi di esami, l’ecografia morfologica non richiede nessuna preparazione particolare, non ci sono farmaci da assumere né viene utilizzato il mezzo di contrasto. Non è necessario essere a digiuno né avere la vescica piena o l’intestino svuotato. Il vero protagonista è il bambino. Potrebbe solo essere sconsigliato l’uso di creme idratanti oppure di oli sul pancione: potrebbero interferire con la propagazione degli ultrasuoni. Meglio chiedere al ginecologo.
Va da sé quindi che, prima della morfologica, non occorre neppure seguire un’alimentazione diversa dal solito. Però per rendere più collaborativo il piccolino potrebbe essere un’idea quella di mangiare qualcosa di dolce. Sembra infatti che lo zucchero renda i bimbi più “scatenati” nella pancia della mamma. In questo modo, forse aprirà le gambette e arriverà il fatidico responso: maschio o femmina?
I limiti della morfologica
Gli ecografi ormai sono super accurati e iper tecnologici. Alcuni fattori però diventano quasi delle controindicazioni alla morfologica. Ad esempio, l’obesità ostacola la diffusione degli ultrasuoni attraverso l’addome rendendo scadente la qualità dell’immagine e difficile la valutazione di ogni struttura. Va però sottolineato che, indipendentemente dal peso della futura mamma, dalla qualità dell’ecografo e da quanto esperto sia l’operatore, ci sono patologie di cui non è possibile fare diagnosi in utero.
La morfologica è utile a diagnosticare alcune malformazioni fetali che, secondo la Società Italiana di Ecografia Ostetrica e Ginecologica e Metodologie Biofisiche (Sieog), complicano 2-3 gravidanze su 100. C’è da dire però che non tutte le patologie o le anomalie possono essere scoperte nel secondo trimestre. Alcune si manifestano dopo, nel terzo, oppure direttamente alla nascita. Tra le malformazioni non visibili alla morfologica ci sono ad esempio la microcefalia, le stenosi valvolari, le ernie diaframmatiche, le displasie renali, alcune forme di piede torto, displasie scheletriche ad insorgenza tardiva.
Quindi, pur essendo un esame molto accurato, l’ecografia morfologica non può dare la certezza assoluta che non ci siano problemi. In caso di sospetti, la coppia sarà indirizzata verso centri specializzati nella diagnosi prenatale per fare un’ecografia di secondo livello ed eventualmente altri tipi di indagini.
Alcune situazioni potrebbero costituire limiti alla morfologica:
- Sfavorevole posizione del feto nell’utero.
- Ridotta quantità di liquido amniotico.
- Cicatrici addominali.
- Gemelli.
- Nodi di mioma (fibroma).
Quanto costa una morfologica?
Come l’ecografia del primo trimestre (e quella del terzo in caso di malattie di mamma o bambino), la morfologica rientra nei cosiddetti Lea, i Livelli essenziali di assistenza. Si tratta di prestazioni a carico del Servizio sanitario nazionale (Ssn), quindi gratuite per il cittadino. Il costo della morfologica quindi è pari a zero, a patto che venga effettuata in una struttura pubblica o convenzionata e nei tempi previsti, cioè tra le settimane 19 e 21. In questo caso, l’impegnativa del medico deve riportare il codice di esenzione con la settimana di gravidanza (ad esempio, alla 18esima settimana è M18).
Se si vuole fare la morfologica con il Ssn, si deve prenotare con un certo anticipo: i tempi potrebbero essere un po’ lunghi. Altrimenti, si può fare privatamente, ma in questo caso si paga. Il costo della morfologica potrebbe partire da 100-150 euro per arrivare anche a 200 euro. In 3D o 4D il prezzo è più alto rispetto all’esame in 2D.
Fonti
Ministero della Salute
Sieog
Ospedale Pediatrico Bambino Gesù
Le informazioni pubblicate in questo articolo non si sostituiscono al parere del medico. Ti invitiamo a consultarlo in caso di dubbi o necessità.