A volte può capitare: il vomito non scompare neanche dopo il primo trimestre, anzi peggiora. E’ l’iperemesi gravidica, un fastidio che può trasformarsi in problema. Se all’inizio della gravidanza combattete con la nausea e molto spesso vi tocca correre in bagno per un poco romantico tête-à-tête col water, potete prendervela con lui: l’ormone beta-HCG, quello che fa diventare positivo il test di gravidanza, ma che al contempo dà qualche disturbo.
L’ormone raggiunge il suo apice tra l’ottava e la decima settimana, periodo nel quale è più frequente soffrire di nausea e/o vomito, sintomi molto comuni, ma che non devono preoccupare: il vostro ginecologo vi rassicurerà che non sono collegati ad un cattivo andamento della gravidanza.
In circa la metà dei casi la nausea è accompagnata da vomito. I disturbi dovrebbero diminuire e scomparire tra la dodicesima e la sedicesima settimana, entro il primo trimestre, insomma. Ma non per tutte le donne è così.
L’iperemesi gravidica è caratterizzata da vomito persistente. Interessa circa lo 0,5-2 per cento delle donne incinta ed è molto invalidante. La causa rimane ancora sconosciuta, ma alcuni studi epidemiologici hanno rivelato che a soffrirne sono più di frequente donne giovani con una precedente storia per iperemesi gravidica. Inoltre, diabete, depressione, disturbi tiroidei e patologie gastrointestinali sono considerati fattori di rischio.
La durata dei sintomi varia e, spesso, la loro severità richiede il ricovero in ospedale (è successo anche a Kate Middleton, la moglie del principe William, ricordate?). È necessario infatti reidratare la donna, con acqua, zuccheri, sali minerali e vitamine. Nella maggior parte dei casi, vengono somministrati attraverso delle flebo.
Nelle forme meno importanti, i trattamenti più comuni contro il vomito e di cui sia stata studiata l’efficacia e la mancanza di effetti nocivi sul feto, sono la vitamina B6, gli antistaminici (che però possono provocare sonnolenza), lo zenzero, l’agopuntura e l’acupressione nel punto P6 della medicina tradizionale cinese (il punto si trova a circa tre dita dal polso, internamente, e vi si applicano i comuni braccialetti per il mal d’auto, reperibili in tutte le farmacie).
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