“E se è podalico?”. Eccola qui un’altra delle paure che colgono le mamme in attesa: il timore cioè che il bimbo che portano in grembo non si “metta in posizione” a testa in giù, ma si presenti con il sederino, le ginocchia o un piede, obbligandovi a subire un parto cesareo. State tranquille: potrebbe girarsi anche all’ultimo momento, quando ormai pensate che la possibilità di un parto naturale sia sfumata. Ce ne parla nel dettaglio la ginecologa Gabriella Pottocar.

Dr.ssa Gabriella Pottocar
Dottoressa Pottocar, iniziamo dando una definizione di presentazione podalica del feto…
“Per presentazione podalica del feto si intende la posizione del feto col podice (sederino del cucciolo) in basso, come seduto a gambe incrociate, con la testa in alto (sotto le costole della donna) in situazione longitudinale. Si distinguono alcune varianti:
varietà natiche con cosce flesse sull’addome e gambe estese sul tronco, di modo che all’ingresso pelvico si distinguono solo le natiche; varietà ginocchia con cosce estese sul tronco e gambe flesse sulle coscia, di modo che le ginocchia sono le prime parti che si presentano; varietà piedi, quando le cosce e le gambe sono parzialmente estese, di modo che le prime parti che si presentano sono i piedi; varietà miste, quando all’ingresso pelvico si presentano un piede, un ginocchio oppure una natica ed un piede. La presentazione podalica ‘tipica’ completa è la più frequente”.
Quali sono le cause?
“Le cause sembra possano essere ascrivibili a prematurità del feto, ma in realtà ancora adesso sono del tutto ignote. Il feto cambia posizioni per mezzo di movimenti spontanei anche più volte, durante le ultime settimane di gravidanza, infine assume l’orientamento definitivo poco prima dell’inizio del travaglio. La frequenza globale della presentazione podalica a termine di gravidanza è di circa il 4% sul totale dei parti con una certa prevalenza nelle pluripare rispetto alle nullipare”.
Fino a che settimana un bambino in genere può girarsi?
“In teoria il bambino può girarsi sino all’ultima settimana di gestazione, nella realtà, sino alla 39esima settimana. Le variabili dipendono dalle dimensioni del cucciolo, dalla lunghezza del cordone ombelicale e pare anche dalla quantità di liquido amniotico”.
Come si accorgono il ginecologo o l’ostetrica della posizione podalica?
“La diagnosi di presentazione podalica viene effettuata facilmente tramite l’ecografia (ormai nessun ginecologo è sprovvisto di questo mezzo), ma l’ostetrica può valutare e diagnosticare una presentazione del feto semplicemente con le manovre di palpazione e mobilitazione delle varie parti. Quando si era sprovvisti di apparecchio ecotomografico la diagnosi di presentazione del feto veniva effettuata manualmente e, spesso, con la stessa precisione”.
Esistono dei metodi per far girare il bambino prima del parto? Quali i pro e i contro di ciascuno di essi?
“Per ‘convincere’ il feto a girarsi, in occidente, veniva usato il rivolgimento manuale, una tecnica di manipolazione dell’addome della donna mirata a spostare proprio manualmente il feto e facendolo ruotare, in genere in senso orario. Questo avveniva 50 anni fa, anche se la tecnica è stata ripresa dagli osteopati che, in modo più dolce e ascoltando il movimento del piccolo corpicino, riescono ancora adesso nell’intento. La tecnica osteopatica, pertanto, essendo dotata di ‘ascolto’ del feto, permette all’operatore di scegliere se insistere nel rivolgimento oppure no. Come si può immaginare, 50 anni fa, il rivolgimento manuale non era scevro da conseguenze piuttosto gravi che andavano dalla rottura d’utero alla morte del feto.
Lo studio dei meridiani dell’agopuntura ci permette di utilizzare la stimolazione del punto 67 vescica biliare, posto sul mignolo del piede bilateralmente, nell’angolo esterno dell’unghia. La stimolazione, in genere, si effettua tramite la tecnica della Moxa, un sigaro di artemisia che, acceso da una combustione lenta e graduale, viene avvicinato al punto, lo scalda e manda energia al bambino che, se può farlo, si gira in poche sedute. Questa tecnica è usata normalmente in Cina, ma anche in Italia ha diversi sostenitori. Priva di rischi e con un’efficacia pari al 96% può essere effettuata anche dal partner della paziente, se opportunamente allenato. Nel 2004 su JAMA, autorevole rivista medica internazionale, un gruppo di Verona ha pubblicato uno studio su un numero considerevole di gravide con presentazione podaliche che, sottoposte a Moxa, hanno avuto un rivolgimento del feto fisiologico ed in percentuale nettamente superiore al ‘caso’. La tecnica di riscaldamento del punto suddetto di agopuntura, dovrebbe essere effettuata tutti i giorni dalla 30esima settimana al termine. L’orientamento italiano è quello di effettuarla sino alla 34esima/37esima settimana, ma avendo già prenotato e pianificato un taglio cesareo.
In Cina proseguono sino al termine e, devo dire, anche a me sono capitati casi di rivolgimento tramite Moxa alla 40esima settimana”.
Bambino podalico significa sempre e comunque parto cesareo?
“In ogni caso il parto podalico può essere assistito al pari di una presentazione cefalica, con estreme attenzioni e competenza da parte del personale di sala parto. Personalmente, ritengo che correre rischi non sia corretto e, nella mia esperienza so che se pratico la Moxa ed il feto non si gira, è bene continuare sino all’ultimo, ma organizzare la nascita attraverso un cesareo pianificato con calma. Certo è che i rischi di una donna e sopratutto del bimbo in posizione podalica durante l’espulsione, soprattutto se si tratta del primo parto, sono decisamente da evitare.
Se nuovamente tiro in ballo la mia esperienza di ormai quasi 30 anni, devo dire che un parto podalico di una pluripara è fattibilissimo e poco rischioso. Se si tratta del primo figlio, preferisco effettuare la Moxa tutti i giorni ma consigliare un cesareo che va prenotato e pianificato, senza farlo diventare d’urgenza. Sicuramente, le donne che si muovono ed hanno un periodo gravidico normale, hanno un rivolgimento spontaneo anche nelle ultime settimane”.
Lanciamo un messaggio alle mamme che sono a fine gravidanza e hanno un bimbo in posizione podalica...
“Se mi devo rivolgere alle donne che hanno un bimbo in posizione podalica e hanno la scadenza vicina, mi viene da tranquillizzarle sia per un’eventuale rivolgimento tentato con tecnica osteopatica o con Moxa , ma anche per un taglio cesareo che per fortuna, ormai essendo conservatore, non preclude la possibilità di avere altri figli anche in modo naturale”.