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Soffocamento bambini
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Con la collaborazione scientifica del dott. Giuseppe Montalbano, pediatra di libera scelta a Palermo.

Il soffocamento nei bambini è, ancora oggi, una delle principali cause di morte nei piccoli con meno di 3 anni. Fortunatamente non sempre l’esito è fatale, ma occorre essere preparati per fronteggiare l’emergenza. A livello internazionale, la maggior parte delle linee guida sul soffocamento concorda che l’età più a rischio è quella compresa tra 0 e 4 anni, ma fino ai 14 il pericolo resta significativo. La prevenzione è l’arma più efficace su cui fare affidamento: imparare la manovra di Heimlich o la manovra di disostruzione pediatrica è fondamentale per sapere come intervenire qualora si presentasse la necessità.

Secondo le stime, il 60-80 per cento degli episodi di soffocamento nei bambini è provocato dagli alimenti, il resto invece da oggetti. L’attenzione quindi va riposta sia su ciò che si porta in tavola, sia su tutto ciò che circonda i bimbi nel loro ambiente domestico: anche una monetina, un palloncino sgonfio o un tappo di bottiglia possono diventare insidiosi.

Stando al registro Susy Safe (uno dei più grandi registri che raccolgono dati di incidenti da corpo estraneo), il soffocamento da cibo nei bambini è causato più frequentemente da ossa di pollo e lische di pesce (32% dei casi), noccioline (22%) e semi (16%). Sempre secondo questo registro, quasi la metà degli eventi di questo genere è avvenuto in presenza di un adulto.

Come capire se il bambino sta soffocando

Prima di capire meglio come riconoscere il soffocamento, vediamo perché i bambini tra 0 e 4 anni sono più a rischio:

  • vie aeree con diametro piccolo e a forma di cono (rimangono così fino alla pubertà).
  • Scarsa coordinazione tra masticazione e deglutizione dei cibi solidi.
  • Dentizione incompleta.
  • Tendenza a svolgere più attività contemporaneamente (tipo mangiare e giocare allo stesso tempo).

Quando un boccone di cibo va di traverso, il primo meccanismo di difesa naturale dell’organismo è la tosse. Nella quasi totalità dei casi, tossire permette di espellere il corpo estraneo. Se il bambino però sta soffocando ci sono altri segnali evidenti: non tossisce e non emette suoni, si porta istintivamente le mani alla gola, diventa cianotico (pelle e labbra assumono una colorazione bluastra).

Nel primo caso (cioè c’è la tosse, il bambino è vigile, piange e parla), l’ostruzione delle vie aeree è parziale. Nel secondo invece l’ostruzione è totale. L’intervento che bisogna attuare è diverso a seconda di quale delle due circostanze si sta verificando.

  1. Ostruzione parziale: non va fatta alcuna manovra, ma si deve incoraggiare il bambino a tossire, tranquillizzandolo e senza dargli pacche sulle spalle. Se l’ostruzione persiste, allertare 112 o 118. Se smette di tossire iniziare le manovre salvavita.
  2. Ostruzione totale: iniziare subito le manovre salvavita.

Se nonostante tutti i tentativi il bambino perde conoscenza, occorre procedere con la rianimazione cardiopolmonare (massaggio cardiaco e ventilazione bocca-bocca o bocca-bocca naso per immettere aria nei polmoni) e, se non si è ancora fatto, contattare i numeri di emergenza.

Quali sono le tecniche di disostruzione pediatrica

Se un adulto ha le vie aeree ostruite da un corpo estraneo può perdere conoscenza in un minuto circa. Nei bambini bastano appena 25 secondi perché ciò accada. È dunque evidente che la tempestività può veramente salvare la vita. Ecco perché è indispensabile che le metodiche di disostruzione siano conosciute da chiunque sta a contatto con bambini: genitori, nonni, baby sitter, insegnanti e tutti coloro che, a vario titolo, si prendono cura dei più piccini.

Oltre che dal tipo di ostruzione, la scelta della tecnica da attuare per liberare le vie aeree dipende anche dall’età. Un discorso è effettuare una disostruzione pediatrica nel neonato e un altro è fare una disostruzione pediatrica a 1 anno o a 2 anni oppure ancora dopo. Se si decide di seguire un corso di disostruzione pediatrica (ed è raccomandabile farlo) le differenze saranno spiegate in dettaglio.

La manovra di Heimlich

La manovra di Heimlich prende il nome dal medico americano che la applicò per primo nel 1974. Almeno nella sua parte teorica, è abbastanza conosciuta. Si tratta di una tecnica salvavita di primo soccorso che può essere eseguita in caso di ostruzione totale sugli adulti e sui bambini con più di un anno di età. Non è indicata quindi per i neonati. Vediamo i passaggi per fare la manovra di Heimlich sui bambini:

  • Collocarsi dietro al bambino. Se è piccolo, inginocchiarsi dietro alle sue spalle. Bloccargli le gambe per prevenire eventuali cadute all’indietro.
  • Con il pollice e l’indice di una mano, formare una C tra il margine inferiore dello sterno e l’ombelico.
  • Chiudere a pugno l’altra mano (con il pollice all’interno delle altre dita) e porla all’interno della C.
  • Chiudere il pugno con la prima mano.
  • Effettuare delle compressioni a livello del diaframma verso l’interno, dal basso verso l’alto, come se si volesse “alzare” il bambino.

Le compressioni provocano un aumento della pressione toracica che fa espellere il corpo estraneo. Cinque compressioni possono essere alternate ad altrettante pacche energiche tra le scapole, posizionando il bambino sul proprio ginocchio. Se tutto ciò non dovesse bastare, si deve stenderlo su un piano rigido, con la testa leggermente all’indietro. Se il corpo estraneo è visibile, si può provare delicatamente a toglierlo. Iniziare poi una sequenza di 30 compressioni sul petto (massaggio cardiaco con 1 o 2 mani a seconda della grandezza del bimbo) e 2 ventilazioni bocca a bocca.

Alcune cose non vanno mai fatte nella manovra di Heimlich. Per esempio, non si fa su persone incoscienti, non si eseguono spinte a livello toracico (solo addominale), non si deve tenere la testa dietro quella del soggetto per evitare di essere colpiti.

Manovra di disostruzione pediatrica

Nei più piccolini la manovra di Heimlich non è indicata. Bisogna quindi ricorrere ad altre tecniche di disostruzione pediatrica.

  1. Mettere il bimbo sull’avambraccio a pancia in giù, con la testa orientata verso il basso. Tenere una mano sotto il suo mento.
  2. Dare 5 pacche tra le scapole, verso l’esterno, facendo attenzione a non colpire la testa.
  3. Se non si riesce a liberare le vie aeree, allertare il 112 o il 118.

Se il bambino perde conoscenza, va steso su un piano rigido, iniziando subito la rianimazione cardiopolmonare (PBLSD, Pediatric Basic Life Support). Sono 30 compressioni toraciche alternate a 2 ventilazioni bocca-bocca naso che vanno proseguite sino all’arrivo dei soccorsi.

Cosa non fare in caso di soffocamento nei bambini

Prima di tutto si deve assolutamente mantenere la calma. Farsi prendere dal panico non consente di ragionare in maniera lucida e di attuare tutto ciò che si può fare per far espellere il cibo o l’oggetto ingerito. In secondo luogo, mai effettuare manovre di disostruzione pediatrica se il bambino tossisce: la tosse potrebbe essere sufficiente.

Non scuotere violentemente il bambino, non metterlo a testa in giù, non offrire da bere, non cercare di procurare il vomito e non infilare dita in bocca per tentare di rimuovere il corpo estraneo che sta provocando soffocamento. Soprattutto quest’ultima azione può peggiorare moltissimo la situazione, andando a chiudere completamente le vie aeree.

Cibi a rischio soffocamento per i bambini

Il soffocamento da alimenti è il più comune. Gli esperti di questa materia ormai conoscono le caratteristiche pericolose degli alimenti che più spesso causano problemi: è necessario dunque conoscerle e sapere come comportarsi per fare prevenzione. Ecco per esempio cosa dice la guida “Genitori oggi: i trucchi del mestiere. La sicurezza a tavola” a cura della Società Italiana di Pediatria Preventiva e Sociale (SIPPS).

I cibi molli o scivolosi potrebbero raggiungere le vie aeree prima di essere masticati. Tra questi ci sono:

  • uva.
  • Ciliegie.
  • Würstel.
  • Arachidi.
  • Frutta a guscio.
  • Mozzarella.
  • Pomodorini.
  • Olive.
  • Kiwi.

Da evitare: caramelle gelatinose, confetti.

I cibi duri o secchi sono più impegnativi da masticare, in particolare per i bambini, e potrebbero essere ingeriti a pezzi grandi o interi. Eccone alcuni:

  • carote.
  • Finocchio crudo.
  • Sedano.
  • Noci.

Da evitare: pop corn, caramelle dure, frutta candita.

Per la SIPPS, i cibi solidi e semisolidi possono incunearsi (in tutto o in parte) e rimanere bloccati nella laringe o nella trachea. Due esempi:

  • Gnocchi (si devono evitare accostamenti che possano renderli “vischiosi”, per esempio alcuni formaggi).
  • Pasta (vanno privilegiati i formati piccoli).

I cibi appiccicosi o collosi possono aderire alle vie aeree e sono i più difficili da rimuovere. Ce ne sono parecchi:

  • carne.
  • Pezzetti di formaggio.
  • Prosciutto crudo (specialmente il grasso).
  • Formaggi densi.
  • Mela.
  • Pera.
  • Pesca.
  • Prugna.
  • Uvetta.
  • Frutta secca.

Da evitare: caramelle gommose, gomme da masticare, marshmallow.

Come tagliare il cibo per renderlo meno pericoloso?

Come abbiamo appena sottolineato, i cibi che possono ostruire più facilmente le vie aeree sono in genere piccoli, rotondi (come le caramelle dure) o di forma cilindrica (i classici würstel tagliati a rondelle hanno lo stesso diametro della trachea, quindi si “incastrano” molto facilmente), appiccicosi, che si sfilacciano oppure non perdono consistenza anche quando sono tagliati o hanno forte aderenza. Bisogna dunque intervenire sulle caratteristiche di questi alimenti per renderli davvero sicuri.

Da quanto detto sin qui è evidente che il taglio dei cibi riveste un’importanza primaria per scongiurare il pericolo del soffocamento nei bambini. Ma non solo. Secondo le linee guida del ministero della Salute, per abbattere i rischi si devono modificare la forma dei cibi e la grandezza (tagliandoli), e la consistenza (ad esempio eliminando eventuali nervature e filamenti, cuocendo le pietanze finché diventano morbide etc.).

La regola fondamentale è quella di ridurre gli alimenti a dimensioni piccole e di forma non cilindrica. Vanno tagliati prima in senso longitudinale (cioè per lungo) e poi trasversale, in modo che siano molto minuti. Questo vale ad esempio per l’uva (l’acino va tagliato in 4 e i semini si devono togliere) e la frutta in generale (specie se dura come la mela), i pomodorini, le olive, i würstel, la mozzarella, le carote (mai farle a rondelle).

Anche la frutta secca, la carne, i formaggi, i vegetali come finocchio e sedano, andrebbero ridotti in pezzettini. Questo aspetto è essenziale in modo particolare se si sceglie l’autosvezzamento per cominciare l’alimentazione complementare.

Soffocamento nei bambini: gli oggetti più pericolosi

Nei bambini con meno di 4 anni gli oggetti pericolosi che possono essere causa di soffocamento sono tutti quelli che passano attraverso un foro con un diametro di 4 centimetri e mezzo. Per il ministero della Salute, quelli più rischiosi sono:

  •      giocattoli smontabili.
  •      Pile al litio.
  •      Magneti.
  •      Tappi delle penne.
  •      Palline di ogni tipo e materiale.
  •      Caramelle rotonde e grandi.
  •      Pistacchi e nocciole.
  •      Monete.
  •      Ciondoli e bottoni.

È chiaro che si tratta di un elenco riduttivo e che la minaccia può annidarsi ovunque. Per prevenire incidenti è opportuno seguire alcuni consigli: evitare di far mangiare i bambini da soli, senza la presenza di un adulto, e di farli giocare, guardare tablet o smartphone mentre mangiano (quest’ultimo suggerimento dovrebbe essere seguito a qualsiasi età, compresa quella dei genitori); fare in modo che non mettano troppo cibo in bocca; non farli mangiare e bere in un veicolo in movimento; farli mangiare e bere preferibilmente da seduti con la schiena eretta per consentire agli alimenti di raggiungere agevolmente le vie digestive; allontanare gli oggetti piccoli; fare in modo che giochino con giocattoli adatti alla loro età.

Oltre a tutto questo diventa imprescindibile l’organizzazione casalinga, cercando di mettere in sicurezza le stanze frequentate dai bambini.

Fonti

Ministero della Salute
Linee guida ministeriali sul soffocamento
Istituto Superiore della Sanità
Società Italiana di Pediatria Preventiva e Sociale (SIPPS)
Manovre Disostruzione Pediatrica
Ospedale Pediatrico Bambino Gesù

Le informazioni pubblicate in questo articolo non si sostituiscono al parere del medico. Ti invitiamo a consultarlo in caso di dubbi o necessità.