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neonato coricato prono con addosso pannolino lavabile
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C’era una volta il ciripà, l’antenato in cotone del pannolino moderno, quella specie di triangolo di stoffa che noi figli degli anni ’60 e ’70 abbiamo sperimentato sui nostri sederini. Sì perché fino a un po’ di anni fa l’alternativa non esisteva. Oggi invece sugli scaffali di sanitarie e supermercati trovate decine di tipi diversi di pannolini, anche se c’è un boom in grande stile dei pannolini lavabili. A differenza di quello che si può pensare, il loro utilizzo non è molto più complicato di quelli tradizionali. Basta solo abituarsi.

Vediamo quindi pro e contro di pannolini lavabili e di pannolini classici.

Pannolini lavabili: una scelta ecologica

Sono sempre di più i genitori che prediligono i pannolini lavabili, che sono composti da una parte di cotone e da una mutandina impermeabile. La scelta viene fatta per diverse ragioni. Innanzitutto per questioni ambientali: nei primi due anni e mezzo di vita un bambino sciupa circa 1,5 tonnellate di pannolini. Avete letto bene: una tonnellata e mezzo! Moltiplicate questo numero per tutti i neonati del mondo e capirete che lo smaltimento di questi prodotti è veramente oneroso: ci vogliono da 200 a 500 anni!!

Quanto si risparmia con i pannolini lavabili

In secondo luogo c’è un aspetto economico. I pannolini lavabili possono sembrare costosi all’inizio, quando è necessario creare una bella scorta. Possono volerci anche 1.000 euro. Il risparmio però si vede nel medio-lungo termine. I pannolini tradizionali costano in media dai 5 ai 10 euro a pacco, quindi nei 2-3 anni in cui un bambino consuma pannolini la cifra non è di poco conto.

Pannolini lavabili e fibre naturali

E poi ci sono i motivi di salute. Rispetto ai pannolini lavabili in cotone, quelli normali tendono a surriscaldare di circa un grado la pelle dei bambini e sono in corso degli studi per verificare le eventuali conseguenze di questo fenomeno. È comunque chiaro che il cotone, essendo una fibra naturale, consente una traspirazione migliore della pelle. Ecco quindi perché i pannolini lavabili possono essere consigliabili ai bambini che hanno la tendenza ad infiammazioni e dermatite da pannolino.

Tenete anche presente che nei pannolini usa e getta ci sono molti componenti chimici e la ricerca scientifica si sta interrogando sui possibili effetti (che pare non siano proprio buoni, ma sono da accertare).

I vantaggi dei pannolini tradizionali

Di contro, è innegabile che quelli usa e getta sono più pratici da usare, anche quando si è fuori casa. Quelli lavabili sono composti da due parti, quindi anche il cambio “last minute” al centro commerciale o in macchina può sembrare più complicato. Non si deve mai dimenticare un sacchetto per conservare quello sporco.

Un’altra critica molto comune ai pannolini lavabili è che sono più ingombranti di quelli tradizionali. Questo è vero, ma non comporta un particolare fastidio ai neonati, che non è che abbiano chissà quali movimenti da fare. L’aspetto positivo è che tenere le gambette un po’ più aperte è un fattore protettivo contro la displasia dell’anca.

I pannolini lavabili sono abbastanza assorbenti? 

La domanda è giusta e la risposta dipende dal tipo di modello che si sceglie. L’assorbenza però può essere aumentata inserendo dei particolari inserti all’interno del pannolino stesso, in modo da potersi regolare in base al proprio bambino.

Pannolini lavabili e feci del bambino

E come la mettiamo con la cacca? I pannolini lavabili – com’è ovvio dal nome – quando si sporcano vanno lavati. In genere sono provvisti di un velo biodegradabile “raccogli feci” che si può buttare nel water, ma poi chiaramente devono andare in lavatrice a 40 o 60°C con poco detersivo. Soprattutto all’inizio ne serviranno parecchi perché i piccoli si bagnano e scaricano molto più spesso, ma via via che crescono diminuisce il numero di pannolini lavabili che vi occorrono.

Articolo aggiornato il 23 settembre 2021