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Donna incinta dal medico per il controllo prenatale
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La realtà dei consultori familiari è a molte di noi un po’ sconosciuta e le idee su cosa si faccia all’interno di queste strutture è un po’ vaga. Per altre donne invece già da tempo i consultori sono un punto di riferimento solido e valido. Sì perché chi è alla ricerca di una gravidanza, chi è già incinta, ma anche chi semplicemente ha bisogno di una visita ginecologica o di una consulenza seria sulla contraccezione può trovare una risposta immediata ed efficace all’interno di un consultorio familiare. Che oltretutto offre prestazioni gratuite, oltre che di ottimo livello. Ci spiega tutto Daniela Anzelmo, componente del consiglio di presidenza di AGITE, l’Associazione dei ginecologi territoriali.

Dr.ssa Daniela Anzelmo

Dr.ssa Daniela Anzelmo

    Dottoressa Anzelmo, qual è il tipo di assistenza garantita da un consultorio?

    “Il consultorio familiare è un servizio territoriale sociosanitario e multidisciplinare che ha lo scopo di promuovere attività rivolte alla salvaguardia della salute della donna, dei suoi figli, della coppia e della famiglia, orientato prevalentemente alla prevenzione. I consultori sono stati istituiti nel 1975 in seguito alla applicazione della legge istitutiva n.405 del 29/7/1975, la quale è stata recepita da ciascuna regione che ha emanato la propria legge regionale per l'istituzione dei consultori. Nel testo legislativo è riportata la ‘mission’ dei consultori, e cioè:
    a) l’assistenza psicologica e sociale per la preparazione alla maternità ed alla paternità responsabile e per i problemi della coppia e della famiglia, anche in ordine alla problematica minorile;
    b) la somministrazione dei mezzi necessari per conseguire le finalità liberamente scelte dalla coppia e dal singolo in ordine alla procreazione responsabile nel rispetto delle convinzioni etiche e dell’integrità fisica degli utenti;
    c) la tutela della salute della donna e del prodotto del concepimento;
    d) la divulgazione delle informazioni idonee a promuovere ovvero a prevenire la gravidanza, consigliando i metodi ed i farmaci adatti a ciascun caso;
    e) l’informazione e l’assistenza riguardo ai problemi della sterilità e della infertilità umana, nonché alle tecniche di procreazione medicalmente assistita;
    f) l’informazione sulle procedure per l’adozione e l’affidamento familiare".

    Quali sono i servizi offerti alle donne?

    “Le attività ed i servizi offerti alle donne nei consultori sono: promuovere la salute sessuale, riproduttiva e relazionale del singolo, della coppia e della famiglia; garantire l’applicazione della legge 194/78 sulla interruzione volontaria di gravidanza; consulenze preconcezionali; assistenza alla gravidanza fisiologica; corsi di accompagnamento alla nascita; sostegno al puerperio e all’allattamento; corsi di educazione sessuale nelle scuole; prescrizione e/o somministrazione dei metodi contraccettivi; screening oncologici per la prevenzione e nella diagnosi dei tumori genitali femminili. Quindi la popolazione target del consultorio è costituita da donne, adolescenti, coppia, famiglia”.

    Perché una donna incinta può scegliere il consultorio? Quali sono i vantaggi?

    “La donna in gravidanza sceglie il consultorio perché è un servizio che eroga prestazioni gratuite e di libero accesso, dove trova una équipe multidisciplinare costituita da ginecologo, ostetrica, psicologo, assistente sociale ed, in alcuni casi, anche il pediatra. Di tali professionalità e prestazioni possono usufruirne tutti i cittadini, anche stranieri, domiciliati nel territorio di riferimento del consultorio. Il POMI (Progetto Obiettivo Materno Infantile) infatti prevede che ci sia un consultorio ogni 20.000 abitanti. Pertanto la donna ha a sua disposizione tante professionalità che possono aiutare lei e la sua famiglia ad affrontare il percorso della gravidanza fisiologica, la quale non necessita di una esagerata mole di esami ed ecografie, ma di una accurata sorveglianza da parte dell'ostetrica; potrà inoltre partecipare ai corsi di accompagnamento alla nascita, che la renderanno più consapevole sul parto, la scelta del luogo del parto, l'allattamento, la contraccezione in puerperio, le vaccinazioni, la cura del bambino, ecc. Infine potrà essere seguita nel post partum, nell'avvio e nel mantenimento dell'allattamento al seno, nella contraccezione post partum, nella cura del bambino, nel delicato momento di avvio della nuova vita familiare”.

    Quali sono i temi sui quali voi medici del territorio battete di più? Quali sono gli ambiti della ginecologia e dell'ostetricia in cui è necessaria maggiore informazione?

    “I temi che noi medici territoriali affrontiamo più frequentemente sono certamente quelli legati alla prevenzione e alla promozione di stili di vita salutari. La contraccezione in primis, cominciando a promuoverla correttamente negli adolescenti, andando nelle scuole, perché in tal modo si previene il ricorso all’interruzione volontaria di gravidanza. Un altro compito importante è la tutela della salute preconcezionale, promuovendo stili di vita salutari, (quindi lotta al fumo, droghe, alcol, sedentarietà, ecc.) che, cominciando sempre dall'adolescenza, possano preservare la salute riproduttiva della popolazione, ed inoltre invitando le giovani coppie ad eseguire degli esami preconcezionali, allo scopo di evidenziare eventuali problematiche che, se non risolte, potrebbero compromettere il concepimento o la gravidanza stessa. Infine, il consultorio svolge un ruolo fondamentale nella prevenzione dei tumori del basso tratto genitale, attuando le campagne di screening mediante pap-test ad intervallo triennale, estese a tutta la popolazione dai 25 ai 64 anni”.

    Cos'è Agite e quali sono le finalità principali?

    “Agite (Associazione GInecologi TErritoriali) è un’associazione scientifica, costituita da ginecologi che lavorano nei consultori e nel territorio, nonché dai liberi professionisti che lavorano nel privato, affiliata ad AOGOI e SIGO. Obiettivi dell'associazione sono quelli di valorizzare il ruolo del medico ostetrico-ginecologo preventivo che esercita nel territorio, il quale specialista ha delle caratteristiche specifiche, in quanto esperto di procedure, di capacità di lavoro in équipe, di capacità di ascolto e di impiego di tempo, di filtro e di invio coordinato, di fare rete con gli altri punti territoriali e con l'ospedale, tutte caratteristiche necessarie per un lavoro territoriale”.

    In cosa consiste il progetto per la preservazione della salute riproduttiva?

    “Il Piano Nazionale per la Fertilità, emanato dal ministero della Salute nel 2015, propone, in collaborazione con le Regioni e le Asl, ‘una valorizzazione dei consultori come primo anello e filtro nella catena assistenziale delle patologie riproduttive. Il consultorio dovrà essere la prima tappa del percorso sanitario dedicato al paziente infertile, in stretto dialogo col successivo livello terapeutico ospedaliero. La sequenza assistenziale efficace dovrebbe iniziare dal medico di medicina generale, oltre che dal pediatra di libera scelta per l’adolescente, e dovrebbe proseguire con l’invio dei pazienti al consultorio dove gli specialisti eseguiranno una accurata anamnesi e prescriveranno le indagini più opportune per raggiungere una diagnosi e delineare un’ipotesi terapeutica appropriata che potrà eventualmente essere messa in atto nella struttura ospedaliera’. 
Le situazioni reali o presunte di infertilità trovano quindi nelle strutture e negli specialisti del territorio i primi importanti interlocutori cui la donna o la coppia possono rivolgersi al fine di ottenere informazioni, rassicurazioni ed eventualmente una presa in carico. Ma il ruolo del ginecologo territoriale non può e non deve limitarsi a fornire informazioni e a predisporre un iter diagnostico (se necessario), ma soprattutto deve agire sugli aspetti preventivi, indispensabili per la conservazione del potenziale riproduttivo. Ovviamente tale obiettivo può essere realizzato solo attraverso quell’opera di informazione e di sensibilizzazione che il personale medico (ginecologi) e sanitario non medico (ostetriche, assistenti sanitarie) che operano nei consultori familiari e comunque in ambito extraospedaliero possono svolgere nei confronti delle generazioni più giovani.
Da ciò nasce il Progetto per la Preservazione della Salute Riproduttiva di Agite allo scopo di richiamare l’interesse dell’opinione pubblica sulla necessità di dedicare attenzione alla preservazione del patrimonio riproduttivo, specie in un Paese afflitto da tempo dal fenomeno della denatalità (488.000 nati nel 2015, il numero più basso dall’Unità d’Italia) e con il più basso tasso di incremento della popolazione (- 5.4 per mille). Inoltre è noto che oggi l’età materna alla prima gravidanza è decisamente salita per ragioni soprattutto di carattere sociale ed economico. Ma anche altri fattori svolgono ruoli di tutto rilievo: tra questi soprattutto malattie a trasmissione sessuale (MTS), ambiente e stili di vita. Tuttavia molte delle cause di infertilità si possono prevenire o curare prima che diventino irreversibili”.

    Quale l’obiettivo del progetto?

    “Lo scopo è quello di informare le coppie soprattutto giovani ed i giovani nel complesso sull’importanza di preservare il proprio patrimonio riproduttivo, proteggendolo da quei fattori endogeni ed esogeni che possono comprometterlo.
    Il Progetto si articola nei seguenti punti:
    1) comunicare “Salute riproduttiva”: per raggiungere tale obiettivo occorre che gli specialisti ginecologi che operano sul territorio siano sensibilizzati e formati al fine di poter svolgere nel modo migliore quell’opera di informazione e di educazione alla salute riproduttiva, attraverso seminari, corsi, convegni, incontri ad essi rivolti, affinché vengano forniti gli strumenti conoscitivi obiettivi e aggiornati utili a migliorare la capacità di comunicare con i giovani e le coppie.
    2) Informazione/educazione nelle scuole secondarie di II grado: attraverso l’organizzazione di incontri periodici con gli studenti a scopo conoscitivo e formativo, ricorrendo all’impiego di opuscoli informativi redatti in modo semplice, divertente e stimolante, ed infine realizzando un’opera contestuale di ‘sensibilizzazione’ degli insegnanti e dei presidi, per superare le resistenze che ancora persistono.
    3) Attività mirata negli Spazi Giovani consultoriali: tali spazi rappresentano infatti il luogo ideale e un’occasione straordinaria per entrare nel mondo dei giovani ai quali proporre nel contempo anche una figura di riferimento educativo e scientifico.
    4) Ruolo del sito web Agite e dei social networks: Il nuovo sito di AGITE conterrà uno spazio dedicato alla salute riproduttiva e rivolto principalmente ai giovani dove potranno essere riportate conoscenze e approfondimenti specifici sul tema. Sarà visibile anche attraverso Facebook e connesso in modo diretto con Fertilità4us un sito nato per i giovani e fatto dai giovani”.