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neonato piange durante esame medico
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Il piccolo fagottino non ha ancora emesso il primo vagito che già gli viene data la sua prima pagella. Sì, perché i minuti dopo la nascita sono molto importanti per valutare lo stato di salute generale del piccolo. E non ci si ferma qui. Tra il momento del parto e le dimissioni, il bimbo viene sottoposto a moltissimi controlli. Ecco quali sono i primi esami ai neonati.

Esami ai neonati: l’indice di Apgar 

Subito dopo la nascita, il piccolo viene valutato secondo il cosiddetto indice di Apgar, che verifica e dà un punteggio da 0 a 2 per diversi parametri: si giudica la frequenza cardiaca, quella respiratoria, i riflessi, il tono muscolare e il colorito della pelle. Il risultato giudicato buono è pari o superiore a sette. Lo stesso test viene ripetuto dopo cinque minuti. Successivamente, ancora in sala parto, il bambino viene pesato, misurato in lunghezza e per la sua circonferenza cranica.

Somministrazione di vitamina K e collirio 

Si passa poi alla somministrazione della vitamina K, in gocce o con una piccola iniezione, per la profilassi contro la malattia emorragica del neonato. Ci sono poi le gocce di collirio antibiotico per evitare l’infezione gonococcica e la congiuntivite batterica da parto.

Esami ai neonati: lo screening metabolico 

Tra i primi esami ai neonati, c’è lo screening metabolico o Test di Guthrie che, attraverso un piccolo prelievo di sangue dal tallone (magari mentre il piccolo si attacca al seno), verifica l’eventuale presenza di malattie come l’ipotiroidismo congenito, la fenilchetonuria e la fibrosi cistica. 

La risposta non è immediata, ma arriva entro circa 15 giorni. Se tutto è in regola i genitori non vengono avvisati, in caso contrario sì, ma non è necessario allarmarsi perché i “falsi positivi” sono piuttosto frequenti e vengono poi smentiti da altre indagini approfondite. Con i nuovi Livelli essenziali di assistenza il pacchetto di test dello screening neonatale viene ampliato.

Esami ai neonati: test oculistico e acustico 

Poi segue l’esame oculistico, detto del riflesso rosso, e quello acustico. Nel primo caso, l’indagine viene effettuata con uno speciale apparecchio che controlla il riflesso rosso del fondo oculare per verificare che l’occhio sia ben conformato. Nel secondo, grazie a un piccolo sensore inserito nel condotto uditivo esterno si rilevano le cosiddette otoemissioni acustiche, che danno la misura di quanto l’orecchio funzioni bene.

Esami ai neonati: la manovra di Ortolani

Nella lista dei primi esami ai neonati c’è anche la manovra di Ortolani, che serve a rilevare, in prima analisi, la displasia congenita dell’anca. Un’ecografia alle anche di controllo tra il 45esimo e il 60esimo giorno di vita è fortemente consigliata. La manovra di Ortolani è un movimento particolare che il pediatra fa compiere alle gambe del bambino per verificare che la testa del femore sia ben centrata nella sua sede.

Esami ai neonati: la visita del pediatra

Dalla nascita fino alle dimissioni, il pediatra valuta il complessivo stato di salute del neonato periodicamente. Prima di uscire dall’ospedale o dalla clinica, infine, viene monitorato e controllato il cosiddetto “calo fisiologico”, cioè la normale e naturale perdita di peso del bambino dovuta alla prima pipì, al meconio (la prima cacca) e all’adattamento al nuovo tipo di nutrizione.

Le informazioni pubblicate in questo articolo non si sostituiscono al parere del medico. Ti invitiamo a consultarlo in caso di dubbi o necessità.