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Viso di neonato con crosta lattea
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È un disturbo abbastanza frequente, che quasi sempre scompare da solo. Si tratta della crosta lattea, cioè – per dirla in maniera più scientifica e decisamente più corretta – un tipo di dermatite seborroica infantile. Un problema che fa “impazzire” tante mamme, ma che ad un certo punto scompare, esattamente come si è presentato: di solito, il “lieto evento” si verifica entro il primo compleanno, ma non è una regola. Ad alcuni bimbi passa un po’ più tardi, ma non è il caso di preoccuparsi.

Che cos’è la crosta lattea

La crosta lattea è una forma di dermatite seborroica, un disturbo cutaneo comune tra i bimbi piccoli. Non è una malattia in senso stretto, ma più una questione estetica. La crosta lattea del neonato ècostituita da cellule cutanee morte e da grasso in eccesso, prodotto dalle ghiandole sebacee. Di solito, le zone più colpite dalla dermatite seborroica sono il viso, il cuoio capelluto, il collo e le sopracciglia che, all’inizio, hanno piccole croste squamose e giallastre, che via via diventano più spesse e larghe.

Perché viene la crosta lattea?

Le cause della crosta lattea sono ancora per lo più sconosciute. Alcuni studi scientifici sottolineano una correlazione tra dermatite seborroica e predisposizione alle malattie allergiche. Molti bambini che ne hanno sofferto da piccoli poi sono diventati dei soggetti allergici. In particolare, sembra che la crosta lattea sia il primo passo verso la dermatite atopica.

Crosta lattea e allattamento

Fino a qualche tempo fa era molto in voga una credenza popolare secondo la quale la crosta lattea sarebbe in qualche modo collegata all’allattamento, probabilmente a causa del suo nome. Oggi si sa con certezza che non è così. Si parla di crosta lattea perché compare in un periodo in cui l’alimentazione del bimbo è esclusivamente a base di latte, materno o in formula che sia. 

Anche se il disturbo non è correlato all’allattamento, è sempre bene che la mamma si prenda cura di sé, facendo attenzione pure all’alimentazione, al riposo e ai corretti stili di vita. Sono aspetti però che hanno a che fare col benessere in generale, più che con la crosta lattea in sé. 

Quando può arrivare e quanto dura? 

Solitamente, la crosta lattea del neonato compare nelle primissime settimane di vita, in genere tra la seconda e la sesta. Pare che il disturbo raggiunga una sorta di “picco” attorno al terzo mese. Nella maggior parte dei casi, la crosta lattea si risolve da sé entro il primo anno. In una piccola percentuale di casi invece dura anche oltre questo “termine”. A volte può capitare che, nel corso del tempo, la dermatite seborroica tenda a ripresentarsi. 

Come togliere la crosta lattea

Anche se, come abbiamo anticipato, la crosta lattea va incontro ad una soluzione spontanea e non provoca prurito o altri fastidi a chi ne è soggetto, qualcosa si può certamente fare. Vediamo dunque come togliere la crosta lattea in maniera efficace e duratura. 

Rimedi naturali

La testa va massaggiata con oli naturali, ad esempio di mandorle dolci, calendula, oliva o germe di grano. Contrariamente a ciò che si potrebbe pensare, non deve essere lavata troppo spesso, ma ogni 2-3 giorni con uno shampoo molto delicato e antiseborroico. Niente prodotti con profumi o shampoo normali: devono essere specifici per la pelle dei neonati e oleosi.

Potete anche usare un altro stratagemma. La sera praticate un massaggio sulla testa con olio di mandorle dolci in cui avrete sciolto cera vergine d’api, che ha un’azione emolliente. Dopo averlo fatto agire tutta la notte, il mattino seguente fate lo shampoo. Le crosticine saranno più morbide e quindi potete passare un piccolo pettine a denti fitti e arrotondati: fatelo in maniera molto leggera. Dopo aver tolto le croste, tamponate di nuovo la cute con un olio naturale che riduca la produzione di sebo, ad esempio a base di ribes nero oppure di borragine.

Farmaci

Generalmente, i farmaci non servono a curare la dermatite seborroica del neonato. In presenza di lesioni infiammatorie però il pediatra potrebbe prescrivere l’applicazione locale di prodotti a base di cortisone. In caso di infezioni micotiche (funghi) o batteriche sarà necessario il ricorso ad antimicotici o antibiotici.

Cosa non fare in caso di crosta lattea

Ecco invece cosa non dovete fare se il bambino ha la crosta lattea. Innanzitutto, no allo shampoo tutti i giorni: il cuoio capelluto potrebbe irritarsi e l’effetto quindi sarebbe opposto. Evitate inoltre le creme che contengono grassi animali perché potrebbero scatenare una contemporanea infezione micotica. Non cercate di togliere le croste grattandole: potreste provocare piccole ferite. Non fate crescere troppo le unghie del vostro bimbo: potrebbe grattarsi e farsi male.

Le informazioni pubblicate in questo articolo non si sostituiscono al parere del medico. Ti invitiamo a consultarlo in caso di dubbi o necessità.